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lunedì 30 aprile 2012
Onore agli attivisti arrestati
In questi giorni di fine aprile penso ai 12 animalisti arrestati per aver liberato i cuccioli di beagle dal lager di Green Hill e la mente non può che tornare a Bobby Sands, attivista dell'IRA morto di inedia in un carcere inglese. Era il 1981 e io avevo 20 anni. Ho ammirato Bobby come oggi ammiro chi si è battuto per la giustizia e per ciò in cui crede. Onore.
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sabato 16 ottobre 2010
Mia intervista sul mensile del gruppo Despar
Nel numero di ottobre del DiVita Magazine, periodico del gruppo Despar, è uscita una mia intervista, curata da Federica Favaro.
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martedì 27 luglio 2010
Sorridi, sei su Eat Parade!
Il mio ultimo libro - Né di carne, né di pesce - Manuale del perfetto vegetariano - verrà recensito da Bruno Gambacorta (nella foto) venerdì 30 luglio, alle 13.45 su TG2 Eat Parade, con replica sabato 31 luglio dopo mezzanotte e lunedì 2 agosto alle 11.
E subito dopo sarà sul sito www.tg2.rai.it nella sezione rubriche/eatparade.
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giovedì 4 marzo 2010
Crudismo.com
E' nato Crudismo.com, il sito di riferimento italiano per il crudismo e l'alimentazione igienista, un luogo ricco di informazioni, ricette e curiosità in tema di nutrizione naturale.
Messo a punto dall'amica Sara Cargnello, autrice assieme a me di Solo Crudo - il primo libro sul Raw Food italiano, il sito http://www.crudismo.com si propone di raccontare e spiegare la sosteniblità e gli innumerevoli vantaggi di uno stile di vita che non prevede l'utilizzo dei fornelli.
Per sfatare l'idea che la dieta cruda debba consistere di sole insalate basterà visitare la sezione dedicata alle ricette, in parte ideate dall'autrice ed ampiamente arricchita dalla creatività degli stessi lettori, lasciandosi incuriosire da un nuovo tipo di cucina al tempo stesso salutare e sfizioso.
Sara, conosciuta in rete come MissVanilla, è naturopata ed esperta di alimentazione naturale e diffonde questa pratica di vita da ormai 6 anni, testimoniando in prima persona gli innumerevoli benefici sulla salute derivanti dalla scelta igienista.
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giovedì 25 febbraio 2010
Lettera a Calabrese
Ricevo e ripubblico volentieri una lettera aperta datata un anno fa, ma, ahimé, ancora estremamente attuale.
È indirizzata a Giorgio Calabrese, noto nutrizionista antivegetariano, ospite fisso di Uno Mattina e di casa alla Rai.
Se la Rai lo paga lo paghiamo noi, perciò, come direbbe Beppe Grillo, è un nostro dipendente.
Professore Calabrese, quando nei programmi televisivi lei parla di alimentazione i suoi enunciati nutrizionali a favore della carne non solo sono ridicoli confrontati con l'ottima salute dei vegani ma fanno più danno della grandine su un campo in fase di germoglio a primavera. Lei avrà sulla coscienza non solo i milioni di animali che a causa delle sue persuasioni menzognere saranno massacrati, ma il dolore e la vita di un numero enorme anche di esseri umani.
Io la invito caldamente a smetterla di mentire in merito alla necessità di ingurgitare salme di animali per stare in buona salute: la verità, l'intelligenza e la sensibilità umana sono i suoi peggiori nemici. La dimostrazione lampante, inconfutabile, dimostrabile dell'ottima salute dei vegani sconfessano tutte le sue retrograde, medioevali teorie carnofili.
Noi vegani siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri esami ematici, clinici, a farci analizzare da chiunque: dimostreremo che i vostri fantomatici parametri sono una miserabile invenzione da chi vuole la gente ammalata, bisognosa di medici, di nutrizionisti, di chimica, di farmaci: la salute della gente renderebbe superflua la vostra stessa esistenza.
Voi appartenete al loto oscuro della medicina e della scienza alimentare; siete anacronistici quando parlate di proteine ad alto valore biologico, perchè ignorate l'isovalenza tra proteine animali e vegetali; siete fuori rotta quando parlate di aminoacidi essenziali: quelli di origine vegetale sono assolutamente identici a quelli di origine animale; siete confusi quando esaltate il ferro eme di derivazione animale: la biodisponilità del ferro non-eme dei vegetali è scarsa solo se manca la presenza di vitamina C, cosa che non succede mai nei vegani ; prendete una cantonata quando esaltate il valore degli Omega 3 del pesce: gli Omega 3 da frutta e verdure contengono prostaglandine tipo 1 e 3 positive, utili all'uomo, e non prostaglandine tipo 2 negative e dannose; siete fuori di testa quando invitate a consumare latticini per il loro contenuto di calcio: è proprio la forte presenza di calcio unito alle proteine animali che impediscono la fissazione di questo minerale; prendete un abbaglio quando affermate che la dieta vegana è carente di vitamina B12: la nostra buona salute ci consente una riserva di almeno 30 anni di tale vitamina, senza avvelenarci con tutto ciò che contiene la carne e i derivati animali.
Caro professore, è la realtà concreta dei fatti che le dà torto: la differenza sostanziale tra noi vegani e voi carnibali sta nel fatto che noi non ci ammaliamo mai o molto raramente, mentre il vostro onnivorismo genera una moltitudine di patologie che stanno portando l'umanità alla falcidia, all'indebolimento della razza umana, al declino fisico, mentale, morale e spirituale.
Ammetta il fallimento delle sue teorie, riconosca la superiorità nutrizionale del veganesimo non solo sotto l'aspetto salutistico, ma sotto l'aspetto spirituale perché raccomandato dai più grandi mistici e santi di ogni tempo e paese, nonchè dai più grandi filosofi, medici, uomini di cultura e di scienza del calibro di Pitagora, Ippocrate, Galeno, Aristotele, Platone, Socrate, Platurco, Seneca, Orazio, S. Francesco, Leonardo da Vinci, Voltaire, Tolstoi, Spinosa, Schopenhauer, Gandhi ecc. ecc.
Per cui si convinca caro professore: animali e derivati sono micidiali per la nostra salute; la smetta di causare danni alla popolazione: si penta, faccia un salutare mea culpa, diventi vegetariano. Incominci a far del bene: esca di scena: ne beneficerà l'intero universo conosciuto e forse tra un milione di anni potrà anche avere il perdono di tutte le sue vittime.
Franco Libero Manco
È indirizzata a Giorgio Calabrese, noto nutrizionista antivegetariano, ospite fisso di Uno Mattina e di casa alla Rai.
Se la Rai lo paga lo paghiamo noi, perciò, come direbbe Beppe Grillo, è un nostro dipendente.
Professore Calabrese, quando nei programmi televisivi lei parla di alimentazione i suoi enunciati nutrizionali a favore della carne non solo sono ridicoli confrontati con l'ottima salute dei vegani ma fanno più danno della grandine su un campo in fase di germoglio a primavera. Lei avrà sulla coscienza non solo i milioni di animali che a causa delle sue persuasioni menzognere saranno massacrati, ma il dolore e la vita di un numero enorme anche di esseri umani.
Io la invito caldamente a smetterla di mentire in merito alla necessità di ingurgitare salme di animali per stare in buona salute: la verità, l'intelligenza e la sensibilità umana sono i suoi peggiori nemici. La dimostrazione lampante, inconfutabile, dimostrabile dell'ottima salute dei vegani sconfessano tutte le sue retrograde, medioevali teorie carnofili.
Noi vegani siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri esami ematici, clinici, a farci analizzare da chiunque: dimostreremo che i vostri fantomatici parametri sono una miserabile invenzione da chi vuole la gente ammalata, bisognosa di medici, di nutrizionisti, di chimica, di farmaci: la salute della gente renderebbe superflua la vostra stessa esistenza.
Voi appartenete al loto oscuro della medicina e della scienza alimentare; siete anacronistici quando parlate di proteine ad alto valore biologico, perchè ignorate l'isovalenza tra proteine animali e vegetali; siete fuori rotta quando parlate di aminoacidi essenziali: quelli di origine vegetale sono assolutamente identici a quelli di origine animale; siete confusi quando esaltate il ferro eme di derivazione animale: la biodisponilità del ferro non-eme dei vegetali è scarsa solo se manca la presenza di vitamina C, cosa che non succede mai nei vegani ; prendete una cantonata quando esaltate il valore degli Omega 3 del pesce: gli Omega 3 da frutta e verdure contengono prostaglandine tipo 1 e 3 positive, utili all'uomo, e non prostaglandine tipo 2 negative e dannose; siete fuori di testa quando invitate a consumare latticini per il loro contenuto di calcio: è proprio la forte presenza di calcio unito alle proteine animali che impediscono la fissazione di questo minerale; prendete un abbaglio quando affermate che la dieta vegana è carente di vitamina B12: la nostra buona salute ci consente una riserva di almeno 30 anni di tale vitamina, senza avvelenarci con tutto ciò che contiene la carne e i derivati animali.
Caro professore, è la realtà concreta dei fatti che le dà torto: la differenza sostanziale tra noi vegani e voi carnibali sta nel fatto che noi non ci ammaliamo mai o molto raramente, mentre il vostro onnivorismo genera una moltitudine di patologie che stanno portando l'umanità alla falcidia, all'indebolimento della razza umana, al declino fisico, mentale, morale e spirituale.
Ammetta il fallimento delle sue teorie, riconosca la superiorità nutrizionale del veganesimo non solo sotto l'aspetto salutistico, ma sotto l'aspetto spirituale perché raccomandato dai più grandi mistici e santi di ogni tempo e paese, nonchè dai più grandi filosofi, medici, uomini di cultura e di scienza del calibro di Pitagora, Ippocrate, Galeno, Aristotele, Platone, Socrate, Platurco, Seneca, Orazio, S. Francesco, Leonardo da Vinci, Voltaire, Tolstoi, Spinosa, Schopenhauer, Gandhi ecc. ecc.
Per cui si convinca caro professore: animali e derivati sono micidiali per la nostra salute; la smetta di causare danni alla popolazione: si penta, faccia un salutare mea culpa, diventi vegetariano. Incominci a far del bene: esca di scena: ne beneficerà l'intero universo conosciuto e forse tra un milione di anni potrà anche avere il perdono di tutte le sue vittime.
Franco Libero Manco
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venerdì 5 febbraio 2010
L'AIRC e la disinformazione
Ricevo dagli amici di Promiseland e volentieri pubblico anche qui questo articolo chiarificatore - che ovviamente condivido in toto - sulla recente iniziativa dell'AIRC, *Le arance della salute*.
Sabato 30 gennaio l’AIRC ha rinnovato l’iniziativa “Le arance della salute”, distribuendo il libretto informativo intitolato I pro e i contro della dieta vegetariana, che intende essere una guida per chi ha già fatto questa scelta alimentare e un mezzo per incentivare il consumo di vegetali, valido alleato nella prevenzione tumori.
Come esortazione a consumare più cibi vegetali è un testo abbastanza convincente, mentre è un po' meno severo nello spingere ad una riduzione dei cibi animali, soprattutto quelli meno salutari come carne rossa, carni conservate, formaggi stagionati e grassi animali. Non è invece un buon incentivo al convertirsi alla dieta vegetariana: mettendomi nei panni del lettore profano ho la sensazione che i benefici di questo tipo di dieta - dichiarati, ma non enfatizzati - non giustifichino i rischi di carenza, anzi sembra che si debbano fare chissà quali calcoli di fisica quantistica per sopravvivere con una dieta vegetariana.
Come guida è un dossier incompleto e di scarsa attendibilità. Mancano alcune nozioni di base di nutrizione vegetariana: per esempio non si raccomanda di abbinare ad alimenti ricchi di ferro vitamina C, che ne favorisce l'assorbimento, mentre alcune sostanze lo inibiscono, come i tannini presenti nel tè e caffè, i fitati presenti nella crusca e legumi non ammollati, il calcio dei latticini; non si menzionano i cereali integrali, più proteici di quelli raffinati, ricchi di sostanze nutritive e fibre e con un indice glicemico più basso; tra le fonti di omega-3 non appare l'olio di lino spremuto a freddo, che ne contiene quasi il 60%; non si parla di iodio, di cui sono ricche le alghe. Si riscontrano alcune inesattezze, la più importante riguarda la vitamina B12: i prodotti a base di soia fermentata e il lievito di birra non sono fonti affidabili. Inoltre l'autore dei testi sembra non avere chiaro il concetto che i vegetariani, per definizione, non mangiano le carni di nessun animale, nemmeno il pesce.
I diversi modi di dire vegetariano
La parte che merita più attenzione è il paragrafo I diversi modi di dire vegetariano (riportato anche sul sito: www.arancedellasalute.it/ricette-salute.asp) dove vengono descritti i vari tipi di vegetarismo e se ne da un breve giudizio: la dieta latto-ovo-vegetariana e latto-vegetariana escono abbastanza bene da questa analisi, mentre quella vegana, macrobiotica, crudista e fruttariana sono letteralmente denigrate.
Dubito che l'autore del testo sia una persona informata, in grado di pianificare una dieta vegetariana o vegana, penso piuttosto che si sia basato su luoghi comuni e nozioni sorpassate di decenni, perché la quantità di amenità è molto alta:
• Non è vero che la dieta latto-ovo-vegetariana è bilanciata e quella vegana no. E' vero che ogni dieta - anche e soprattutto quella onnivora - può essere bilanciata o sbilanciata e ci sono degli accorgimenti per rendere non solo adeguata, ma anche sana o ottimale un dieta interamente vegetale. Il grosso errore è confrontare le diete veg*ane sbilanciate con quella onnivora "da manuale" che ben pochi seguono.
• I benefici del pesce sono essenzialmente dovuti agli acidi grassi omega-3, che possono essere reperiti facilmente nei vegetali quali semi e olio di lino, noci e alghe, senza introdurre proteine animali, grassi saturi e inquinanti tipici del pesce (soprattutto quelli al vertice della catena alimentare). l'ALA è convertito dall'organismo in EPA e DHA, difficilmente introducibili con i cibi vegetali.
• E' vero che alcuni vegetariani neofiti (e improvvisati) tendano ad eccedere con i formaggi per compensare la carenza di proteine che genitori apprensivi o medici poco informati paventano, ma comunicare agli italiani l'idea che la dieta vegetariana sia a rischio di eccesso di grassi animali è un'assurdità: le diete vegetariane sono a base vegetale. Gli studi sulle persone evidenziano nei vegetariani un minor introito di grassi saturi e colesterolo e una minore incidenza di malattie cardiovascolari, obesità e diabete.
• L'autore è disinformato sulle motivazioni che spingono ad evitare le uova: ci si oppone ai crudeli metodi di allevamento (gabbie grandi come un foglio A4, taglio del becco) e la soppressione sistematica dei pulcini maschi (tritati vivi o gasati), oltre al fatto che l'uovo è ricchissimo di colesterolo.
• Non viene spiegato perché la dieta vegana non sarebbe bilanciata, è una affermazione tautologica.
• La carenza di vitamina B12 non è un rischio, ma una sicurezza qualora non si preveda di inserirla nella dieta con integratori o alimenti fortificati. I vegani sono molto attenti a queste cose, semmai il rischio lo corrono i latto-ovo-vegetariani e gli onnivori che non consumano abbastanza derivati animali (e tutte le persone sopra i cinquant'anni) che credendo di essere al sicuro, non fanno controlli specifici.
Si potrebbe obiettare che è più naturale assumere B12 da carne e derivati animali piuttosto che da un integratore.
La cobalamina è prodotta esclusivamente da microorganismi che contaminano l'acqua e il terreno e vivono nel nostro intestino (dove però il fattore intrinseco non arriva), gli animali selvatici la assumono bevendo acqua contaminata e vegetali non lavati, poi la accumulano nel corpo, soprattutto nel fegato. Gli animali d'allevamento ricevono, insieme ai mangimi, vitamina B12 di cui la loro dieta è carente (bevono acqua microbiologicamente pura, come noi), così alla fine mangiamo integratori indirettamente. I bovini riescono ad assorbire una moderata quantità di B12 dal loro complesso sistema digerente, dove abitano batteri.
L'integratore di cobalamina può essere prodotto con un solo metodo: allevando batteri (su un substrato di melassa).
L'allevamento di batteri ha zero ripercussioni sull'ambiente, mentre l'allevamento di animali ha un impatto devastante.
L'integratore di vitamina B12 non è un medicinale, ha zero effetti collaterali, mentre un abuso di derivati animali ha un effetto molto negativo sulla salute in termini di malattie croniche.
• Il ferro è un nutriente critico in tutti i tipi di dieta e la dieta vegana è tipicamente ricca di questo nutriente, e anche di vitamina C, che favorisce l'assorbimento del ferro. Gli studi non evidenziano maggior incidenza della carenza di ferro nei vegani.
Né sulla pagina web, né sulla guida, si fa alcun riferimento a studi o posizioni ufficiali, a tal proposito riporto la posizione ufficiale dell'American Dietetic Association sulle diete vegetariane:
"E' posizione dell'American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti."
[Position of the American Dietetic Association: Vegetarian Diets. J Am Diet Assoc. 2009;109: 1266-1282.]
A proposito di dieta vegetariana come prevenzione delle più comuni malattie croniche:
"I risultati di una rassegna basata sull'evidenza hanno mostrato che la dieta vegetariana è associata a una riduzione del rischio di morte per cardiopatia ischemica. I vegetariani evidenziano, inoltre, livelli inferiori di colesterolo legato alle lipoproteine LDL e di pressione arteriosa, nonché ridotti tassi di ipertensione e di diabete mellito di tipo 2 rispetto ai non-vegetariani. I vegetariani tendono ad avere un ridotto indice di massa corporea (BMI) e ridotti tassi di tutti i tipi di cancro. Le caratteristiche di una dieta vegetariana che possono ridurre il rischio di malattie croniche includono ridotte assunzioni di acidi grassi saturi e colesterolo, e più elevate assunzioni di frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca, prodotti della soia, fibre e fitocomposti."
La posizione dell'American Dietetic Association contraddice nettamente quanto sostenuto nel libretto dell'AIRC. Siccome in ambito scientifico due esperti su una stessa materia dovrebbero arrivare alla stessa conclusione (o almeno simile) ci troviamo davanti a due possibili soluzioni: uno dei due non è esperto, oppure uno dei due è in cattiva fede.
Chissà se prima o poi si troverà la voglia di informare correttamente la popolazione su come prendere in mano la propria salute con la giusta prevenzione, facendo parlare dei veri esperti, invece che servire gli interessi dell'industria alimentare e riempire gli ospedali di malati cronici, da curare con costosi medicinali. [Davide'80]
di
Stefano Momentè ©
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