mercoledì 3 febbraio 2010

Il tofu, nutriente e versatile


Oggi parliamo di tofu. Per quei pochi che ancora non lo conoscessero, il tofu è un alimento ricavato dalla cagliatura del latte di soia e dalla successiva pressatura in blocchi, generalmente in forma di parallelepipedo. Viene anche definito, impropriamente, formaggio di soia, ma solo perché la fabbricazione del tofu dal latte di soia è simile a quella del formaggio dal latte vaccino. Alimento altamente proteico, naturalmente privo di colesterolo ma ricco di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, con alto contenuto di calcio e basso tenore di sodio, il tofu è un alimento ideale per le diete. Contiene buona parte degli aminoacidi essenziali (cistina, isoleucina, leucina, lisina, fenilalanina, treonina, triptofano, valina) in proporzioni quasi ottimali: solo la metionina è carente, ma può essere facilmente integrata accompagnando il tofu ad un cereale.
Il termine tofu compare per la prima volta in Giappone nel quindicesimo secolo, sebbene si ritenga che l'alimento sia originario della Cina, dove molto probabilmente fu scoperto accidentalmente durante la lavorazione della soia oltre duemila anni fa. Furono i monaci buddisti, che utilizzavano i fagioli di soia come base proteica della loro alimentazione, ad importare il tofu dalla Cina al Giappone. Il tofu venne introdotto in Europa da mercanti e missionari già nel 1500, mentre furono gli immigrati cinesi che lavoravano alla costruzione delle grandi ferrovie ad introdurlo negli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo. Tuttavia la sua diffusione in occidente è sempre rimasta molto limitata fino ai tempi recenti in cui la moderna scienza medica ha riconosciuto le sue eccellenti proprietà nutritive.
Estremamente versatile in cucina, il tofu può essere sottoposto a tutti i tipi di cottura. Se non è aromatizzato tende infatti ad assumere il sapore del cibo con cui viene cucinato. Può essere bollito per una ventina di minuti in modo da rendere le parti esterne più consistenti; può essere marinato a temperatura ambiente per periodi fino ad un ora, o in frigorifero in un contenitore a tenuta per periodi superiori, riducendo in questo modo i rischi di contaminazione batterica; una volta marinato, per evitare che prenda troppo il sapore degli altri ingredienti con cui verrà miscelato, è possibile friggerlo prima di procedere con la cottura.

Una volta aperto il tofu può essere conservato per una settimana in frigorifero immerso completamente in acqua, che andrà cambiata ogni giorno. È possibile anche conservarlo in freezer, dopo averlo scolato, in un sacchetto o contenitore a tenuta d'aria: va notato però che questo metodo di conservazione ne modifica la consistenza, rendendolo più poroso e sodo; con questo metodo è possibile conservare il tofu per alcuni mesi.

Tofu marinato e porri in agrodolce

(ricetta gentilmente offerta dall’amica Petula di http://lacuocapetulante.blogspot.com/)

200 gr di firm tofu
1 porro grande
2 cucchiai di olio di sesamo
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di mirin
1/2 cucchiaio di gomasio
1 cucchiaio di succo di zenzero

Per marinare il tofu:
2 cucchiai di salsa di soia
4 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di succo di zenzero

Tagliate a cubetti il tofu e mettetelo nella marinata per un paio di ore.
Affettate il porro. Nel wok scaldate l'olio, poi aggiungete il tofu
scolatao dalla marinata e cuocetelo fino a quando no sarà dorato su
tutti i lati, poi toglietelo e tenetelo da parte. A questo punto
mettete nel wok l'uvetta, i pinoli e fate tostare per qualche minuto,
poi aggiungete il porro, ilsucco di zenzero, il mirin e cuocete fino a
quando il porro non sarà morbido. Unite il tofu e fate saltare per
qulche minuto.
Servite cosparso di gomasio.

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