giovedì 25 febbraio 2010

Lettera a Calabrese

Ricevo e ripubblico volentieri una lettera aperta datata un anno fa, ma, ahimé, ancora estremamente attuale.
È indirizzata a Giorgio Calabrese, noto nutrizionista antivegetariano, ospite fisso di Uno Mattina e di casa alla Rai.
Se la Rai lo paga lo paghiamo noi, perciò, come direbbe Beppe Grillo, è un nostro dipendente.



Professore Calabrese, quando nei programmi televisivi lei parla di alimentazione i suoi enunciati nutrizionali a favore della carne non solo sono ridicoli confrontati con l'ottima salute dei vegani ma fanno più danno della grandine su un campo in fase di germoglio a primavera. Lei avrà sulla coscienza non solo i milioni di animali che a causa delle sue persuasioni menzognere saranno massacrati, ma il dolore e la vita di un numero enorme anche di esseri umani.

Io la invito caldamente a smetterla di mentire in merito alla necessità di ingurgitare salme di animali per stare in buona salute: la verità, l'intelligenza e la sensibilità umana sono i suoi peggiori nemici. La dimostrazione lampante, inconfutabile, dimostrabile dell'ottima salute dei vegani sconfessano tutte le sue retrograde, medioevali teorie carnofili.

Noi vegani siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri esami ematici, clinici, a farci analizzare da chiunque: dimostreremo che i vostri fantomatici parametri sono una miserabile invenzione da chi vuole la gente ammalata, bisognosa di medici, di nutrizionisti, di chimica, di farmaci: la salute della gente renderebbe superflua la vostra stessa esistenza.

Voi appartenete al loto oscuro della medicina e della scienza alimentare; siete anacronistici quando parlate di proteine ad alto valore biologico, perchè ignorate l'isovalenza tra proteine animali e vegetali; siete fuori rotta quando parlate di aminoacidi essenziali: quelli di origine vegetale sono assolutamente identici a quelli di origine animale; siete confusi quando esaltate il ferro eme di derivazione animale: la biodisponilità del ferro non-eme dei vegetali è scarsa solo se manca la presenza di vitamina C, cosa che non succede mai nei vegani ; prendete una cantonata quando esaltate il valore degli Omega 3 del pesce: gli Omega 3 da frutta e verdure contengono prostaglandine tipo 1 e 3 positive, utili all'uomo, e non prostaglandine tipo 2 negative e dannose; siete fuori di testa quando invitate a consumare latticini per il loro contenuto di calcio: è proprio la forte presenza di calcio unito alle proteine animali che impediscono la fissazione di questo minerale; prendete un abbaglio quando affermate che la dieta vegana è carente di vitamina B12: la nostra buona salute ci consente una riserva di almeno 30 anni di tale vitamina, senza avvelenarci con tutto ciò che contiene la carne e i derivati animali.

Caro professore, è la realtà concreta dei fatti che le dà torto: la differenza sostanziale tra noi vegani e voi carnibali sta nel fatto che noi non ci ammaliamo mai o molto raramente, mentre il vostro onnivorismo genera una moltitudine di patologie che stanno portando l'umanità alla falcidia, all'indebolimento della razza umana, al declino fisico, mentale, morale e spirituale.

Ammetta il fallimento delle sue teorie, riconosca la superiorità nutrizionale del veganesimo non solo sotto l'aspetto salutistico, ma sotto l'aspetto spirituale perché raccomandato dai più grandi mistici e santi di ogni tempo e paese, nonchè dai più grandi filosofi, medici, uomini di cultura e di scienza del calibro di Pitagora, Ippocrate, Galeno, Aristotele, Platone, Socrate, Platurco, Seneca, Orazio, S. Francesco, Leonardo da Vinci, Voltaire, Tolstoi, Spinosa, Schopenhauer, Gandhi ecc. ecc.

Per cui si convinca caro professore: animali e derivati sono micidiali per la nostra salute; la smetta di causare danni alla popolazione: si penta, faccia un salutare mea culpa, diventi vegetariano. Incominci a far del bene: esca di scena: ne beneficerà l'intero universo conosciuto e forse tra un milione di anni potrà anche avere il perdono di tutte le sue vittime.

Franco Libero Manco

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