lunedì 29 marzo 2010

Una Pasqua senza crudeltà































Oggi non una ricetta, un intero menù. Per una Pasqua all'insegna della compassione e dell'amore.

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Zuppa di cavolo al gratin

Un cavolo verza
Uno spicchio d’aglio
Brodo vegetale
Olio extravergine d’oliva
Lievito alimentare a scaglie
Una pagnotta di pane casereccio

Sfogliare un cavolo verza di circa un chilo e cuocere le foglie per 5 minuti in una casseruola con acqua bollente salata; poi scolarle e immergerle in una ciotola sotto l'acqua corrente fredda per assestare la cottura e farle raffreddare; quindi scolarle e tagliarle a striscioline sottili. Tritare uno spicchio d'aglio, metteterlo in una casseruola assieme alle striscioline di verza, fare rosolare, salare, versare un litro di brodo vegetale e cuocere per circa 30 minuti. Nel frattempo in una padella, con due cucchiai di olio, fare rosolare 10 fette di pane casereccio da ambo i lati. Preparare quindi una pirofila, fare uno strato di fette di pane e uno di verze, spolverizzare con abbondante lievito alimentare: continuare gli strati fino a esaurimento degli ingredienti, versare sopra il tutto 0,25 l di brodo vegetale e fare gratinare sotto il grill del forno per circa 10 minuti. Fare riposare la zuppa per 5 minuti prima di servire.

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Quiche al tofu

Per la sfoglia:
200 gr di farina integrale
50 ml d’olio di mais
Un cucchiaio di semi di sesamo
acqua minerale gassata ghiacciata

Per il ripieno:
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
350 gr di verdure di stagione tagliate a listarelle sottili
100 gr di zucchine tagliate a listarelle
300 gr di tofu
200 ml d’acqua
2 cucchiai di tamari
2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie
pepe
Un peperone rosso svuotato e tagliato ad anelli
prezzemolo

Preparare la sfoglia, facendo in modo che tutti gli ingredienti siano utilizzati freddi. Unire la farina e l’olio di mais, aggiungere i semi di sesamo e rimestare. Versare sufficiente acqua minerale in modo da ottenere una pasta morbida, ma senza impastare troppo. Lasciar riposare in frigorifero per almendo trenta minuti.
Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Scaldare l’olio in un padella e rosolare le verdure di stagione per circa 5 minuti. Metterle da parte. Stendere la pasta su una superficie leggermente infarinata, poi foderare una teglia con la pasta. Disporre prima le fette di zucchine, poi aggiungere le verdure rosolate. Unire il tofu, l’acqua, il tamari e il lievito in un frullatore e ottenere un impasto cremoso. Versare il composto sulle verdure e disporvi sopra gli anelli di peperone. Cuocere nel forno per 40 minuti. Servire la quiche guarnita con una spolverata di prezzemolo.

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Agnello scappato

400 gr di seitan naturale, 1 rametto di rosmarino,
2 cucchiai d'olio extravergine d’oliva, 1 spicchio d'aglio, 1 spruzzata di tamari, sale

Prendere il seitan e tagliarlo a fette sottili, tritare l'aglio e il rosmarino, deporli sopra le fette, salare e arrotolare come si farebbe con un normale rotolo di carne. Infilarlo nell'apposita retina, metterlo in una pirofila, unire un filo d'olio, il tamari, un pizzico di sale, 2 rametti di rosmarino intero. Farlo rosolare per 15-20 m. Quando si è raffreddato, tagliarlo a fettine e servirlo caldo accompagnato a patate e piselli.

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Patate arrosto al rosmarino

500 gr di patate
2 grossi spicchi d'aglio
Un rametto di rosmarino
olio extravergine d’oliva e sale q.b.

Preriscaldare il forno a 200 gradi. Sbucciare le patate e tagliarle a fette sottili.
Spennellare d’olio e mettere in una teglia da forno.
Insaporire con sale, pepe e l’aglio a pezzi grossolani, e cospargere la superficie con il rosmarino tritato. Cuocere nel forno per circa un’ora e venti minuti, girando le fette di tanto in tanto.

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Piselli alla francese

500 gr di piselli sgusciati
5 foglie di lattuga
Una cipolla bianca
Alcune foglie di timo
sale e pepe a piacere
olio extravergine d’oliva
acqua

Tagliare le foglie della lattuga in strisce sottili. Tritare la cipolla. Cuocere al vapore i piselli, la lattuga, la cipolla ed il timo per 15 minuti. Mantenere il sugo. Aggiungere l’olio. Condire e servire.

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Mousse di prugne

250 gr di prugne secche denocciolate
un cucchiaio di agar agar in fiocchi
500 ml di yogurt di soia
un cucchiaino di succo di limone
205 ml d’acqua
un cucchiaio di sciroppo d’agave
25 gr di noci tritate per decorare

Mettere in una casseruola acqua e prugne e portare a ebollizione, cuocendo a fuoco lento per circa 20 minuti, finché le prugne si sono ammorbidite. Versare il composto in un tritatutto o in un frullatore e farne una miscela cremosa.
Rimettere nella casseruola, aggiungere l’agar agar e cuocere per due minuti. Lasciare raffreddare un po’.
Quando la miscela è tiepida incorporare lo sciroppo d’agave, lo yogurt e il succo di limone. Versare nelle singole ciotole e lasciar raffreddare finché si rapprende. Prima di servire guarnire con le noci tritate.

domenica 28 marzo 2010

Risi e bisi (Riso e piselli)


















Oggi presento una ricetta tipica veneta, ottima nel periodo autunnale ma perfetta anche all'inizio della primavera.
È un piatto regale. Era tradizione, infatti, a Venezia, offrire risi e bisi al Doge in occasione del patrono della città, San Marco, il 25 Aprile.

500 gr di riso, 400 gr di piselli, olio extravergine d’oliva
brodo vegetale, 1 cipollina affettata fine
prezzemolo tritato, sale e pepe

Mettere in padella con poco olio la cipollina affettata fine e il prezzemolo. Appena l'insieme si presenta leggermente rosolato, versarvi i piselli, un altro po’ d’olio e del brodo e tenere in ebollizione moderata aggiungendo qualche cucchiaio di brodo man mano che si asciuga il fondo. A disfacimento di una parte di piselli, aumentare la fiamma e aggiungere il riso. Condire con sale e pepe e portarlo a giusta cottura, aggiungendo, man mano che il riso si asciuga o ispessisce, altro brodo. Servire ben caldo.

domenica 21 marzo 2010

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali

È un romanzo ma non è un romanzo. Dopo Ogni cosa è illuminata Jonathan Safran Foer è tornato in libreria con Se niente importa (titolo originale Eating Animals), un libro che è insieme inchiesta, racconto e testimonianza, e invita tutti alla riflessione.
Ancora una volta lo spunto è autobiografico.
Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna. Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. Ma non era solo affetto, il suo: dietro c’era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma che è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita perché non era cibo kosher, perché «se niente importa, non c’è niente da salvare». Il cibo per lei non è solo cibo, è «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore».
Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un’indagine durata due anni che l’ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l’ha spinto a raccontare le inaudite e inutili violenze sugli animali durante la loro breve vita, a descrivere come vengono uccisi, per diventare il nostro cibo quotidiano.
In un libro che è insieme racconto, inchiesta e testimonianza, Foer invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali – e soprattutto nella nostra sensibilità verso chi è «inerme» e «senza voce» – il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza discutere le condizioni imposte dall’allevamento industriale e chi le mette in discussione.

Dice Safran Foer:

«Sappiamo che l’allevamento intensivo è inumano nel senso più profondo del termine. E sappiamo che la vita che creiamo per gli esseri viventi più in nostro potere ha un’importanza profonda. La nostra reazione all’allevamento intensivo è in definitiva un test su come reagiamo all’inerme, al più remoto, al senza voce.»

L'autore: Jonathan Safran Foer (Washington, 1977), vive a Brooklyn, New York, con la moglie, la scrittrice Nicole Krauss — assieme alla quale è stato tra i curatori del Futuro dizionario d'America, pubblicato nel 2005 da McSweeney's —, il figlio Alexander (che chiamano anche Sasha) e il loro cane George.
Ha frequentato la Princeton University dove gli sono stati assegnati vari premi di scrittura creativa. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio per la narrativa Zoetrope: All-Story. Era l'editore dell'antologia A Convergence of Birds: Original Fiction and Poetry Inspired by the Work of Joseph Cornell.
Ha pubblicato su Paris Review, Conjunctions, The Guardian, The New York Times e The New Yorker. Nel 1999 si è spostato in Ucraina per fare ricerche sulla vita di suo nonno. Nonostante non l'avesse programmato questo viaggio risultò nel suo romanzo d'esordio Ogni cosa è illuminata, pubblicato in Italia nel 2002 da Guanda e dal quale è stato anche tratto un film omonimo nel 2005. Grazie a questo libro ha ricevuto il premio National Jewish Book Award e un Guardian First Book Award.
Il suo secondo romanzo è Molto forte, incredibilmente vicino, pubblicato sempre da Guanda nel 2005.

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?
Jonathan Safran Foer
Guanda, 2010, euro18,00

mercoledì 10 marzo 2010

Nutrizionisti per l'ambiente

L'amica nutrizionista Michela Trevisan ha pubblicato, con delle colleghe, un blog molto interessante.

Dicono nella presentazione: Spesso non immaginiamo quanto il nostro stile di vita, e di conseguenza di pensiero, possa influire sull'ambiente. Quando prepariamo la tavola, inevitabilmente mettiamo nel piatto anche le nostre scelte etiche, religiose e politiche, possiamo scegliere se nutrirci di tradizioni locali e familiari o di industria. Se ad esempio, qualche volta alla settimana decidiamo di mettere nel piatto legumi e cereali invece della fettina di carne vuol dire che metteremo nel piatto meno CO2, meno metano, meno acqua consumata, meno malattie…e chissà quant’altro.
Ed inoltre...Ci siamo mai chiesti quale educazione ambientale e quale educazione al gusto scorrerà nelle vene di un adulto che mangia le prime pappe in piatti di plastica, con il cucchiaino di silicone, pappe tolte da scatolette, sciolte in un brodo di verdure liofilizzate, oppure verdure fuori stagione?


www.nutrizionistiperlambiente.org

lunedì 8 marzo 2010

Jambalaya di seitan




















Oggi vi parlo di Jambalaya, un piatto tradizionale della Louisiana. Una sorta di paella piccante, qui in versione vegan, in una ricetta rielaborata da me e pubblicata in Seitan, preparazione e ricette.

250 gr di riso bianco
500 gr di seitan tagliato a cubetti
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
3 pomodori pelati
200 gr di brodo vegetale
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 foglia di alloro
1 peperone verde, tritato grossolanamente
1 cucchiaio di prezzemolo
1 peperoncino tritato
timo
sale, pepe

Sbucciare la cipolla e l'aglio, tritarli e soffriggerli con dell'olio. Dopo qualche minuto aggiungervi anche il peperone pulito e tritato.
Lasciare cuocere per qualche minuto, quindi unire alle verdure il seitan, del peperoncino tritato, timo ed alloro. Lasciare soffriggere il tutto a fuoco vivace, aggiungere i pomodori pelati e tagliati a pezzetti.
Lasciare proseguire la cottura a fuoco alto mescolando di tanto in tanto. Allungare quindi con 1/2 l di acqua bollente, salare, pepare, fare bollire per qualche minuto ed aggiungete il riso, mescolare, incoperchiate e lasciare cuocere per 20 minuti a fuoco moderato.
Infine, dopo aver completato con del prezzemolo tritato, portare in tavola su un piatto da portata.

domenica 7 marzo 2010

Falafel




















La prima volta li ho mangiati a Gerusalemme, nell'immancabile pita assieme ad hummus, cipolle e cetrioli. Poi in Egitto. Ora sono un appuntamento fisso ogni volta che passo a Venezia, di ritorno da qualche riunione. Sono i falafel, polpettine di ceci (o di fave), che qui presento in una ricetta tradizionale, già pubblicata anche ne Il Vegan in Cucina.

400 gr di ceci, 1 cipolla tritata
1 mazzetto di prezzemolo tritato, 2 spicchi d'aglio
2 cucchiaini di cumino, 1 cucchiaino di coriandolo macinato
olio extravergine d’oliva, 1 pizzico di pepe, sale

Scolare e togliere le bucce ai ceci dopo averli lasciati in ammollo per 24 ore. Mettere nel frullatore i ceci, la cipolla, l'aglio, il prezzemolo, il coriandolo macinato, il cumino, un pizzico di pepe e il sale. Frullare fino ad ottenere un impasto fine ed omogeneo. Lasciare riposare in frigo per 1 ora. Con il composto formare quindi, delle polpette medie e dorarle nell'olio bollente, girandole dolcemente, per 4 minuti circa. Quando le polpette sono ben colorite toglierle e asciugarle con la carta assorbente. I falafel vanno serviti a scelta caldi o freddi su un letto di verdura oppure su del pane tostato con verdure e hummus. Oppure, ancora meglio, nella classica pita.

venerdì 5 marzo 2010

Spinaci con sesamo e miso



















Un classico della cucina giapponese.

500 g di spinaci teneri, 3 cucchiai di semi di sesamo, 1 cucchiaio di malto di riso, 2 cucchiai di shoyu, 3 cucchiai di miso

Lavare gli spinaci e metterli al fuoco senza aggiungere altra acqua. Quando il liquido che ne è uscito bolle, scolarli e metterli a reffreddare in una ciotola di acqua fredda; scolarli di nuovo, con cura, e tagliarli a larghe liste. Tostare i semi di sesamo finché sono all'incirca triplicati di volume; macinarli e pestarli e mescolarli con il malto, la salsa di soia e il miso. Versare questo condimento sugli spinaci, mescolare e servire immediatamente.

giovedì 4 marzo 2010

Crudismo.com


















E' nato Crudismo.com, il sito di riferimento italiano per il crudismo e l'alimentazione igienista, un luogo ricco di informazioni, ricette e curiosità in tema di nutrizione naturale.

Messo a punto dall'amica Sara Cargnello, autrice assieme a me di Solo Crudo - il primo libro sul Raw Food italiano, il sito http://www.crudismo.com si propone di raccontare e spiegare la sosteniblità e gli innumerevoli vantaggi di uno stile di vita che non prevede l'utilizzo dei fornelli.

Per sfatare l'idea che la dieta cruda debba consistere di sole insalate basterà visitare la sezione dedicata alle ricette, in parte ideate dall'autrice ed ampiamente arricchita dalla creatività degli stessi lettori, lasciandosi incuriosire da un nuovo tipo di cucina al tempo stesso salutare e sfizioso.

Sara, conosciuta in rete come MissVanilla, è naturopata ed esperta di alimentazione naturale e diffonde questa pratica di vita da ormai 6 anni, testimoniando in prima persona gli innumerevoli benefici sulla salute derivanti dalla scelta igienista.