martedì 16 febbraio 2010

Un segno di civiltà

Nonostante la diffusione ed il trend positivo del Vegetarismo, le persone che abbracciano questo tipo di scelta incontrano molte difficoltà nel Fuori Casa ed in particolare nelle mense.
Non riuscendo a trovare pasti completi e bilanciati senza carne, pesce o ingredienti di origine animale sono costretti a pasti frugali e nutrizionalmente non bilanciati in contraddizione con i princìpi di uguaglianza sanciti nella Costituzione, secondo cui lo Stato e la pubblica amministrazione devono garantire un medesimo trattamento a tutti i cittadini e le cittadine, indipendentemente dal sesso, dalla religione e da ogni diverso tipo di orientamento.
Garantire alternative alimentari vegetariane e vegan significa rispettare una scelta etica e salutare delle persone, inoltre è anche un modo per andare incontro ai cambiamenti della nostra società sempre più multietnica, soddisfacendo le esigenze di culture diverse, le cui esclusioni alimentari sono per lo più legate ad alimenti carnei. Proporre pasti vegetariani significa anche poter offrire un’alternativa ai non vegetariani di piatti nutrienti e allo stesso tempo poveri di grassi saturi.

Ecco il perché di una Proposta di Legge che possa tutelare chi, per motivi etici, religiosi, salutistici o altro, ha fatto questa scelta. Se n‘è discusso, nell’ambito di Sevicol, la Settimana della Vita Collettiva, a Roma, con i promotori ed alcuni esperti.
Gianluca Felicetti, presidente LAV, associazione che fin dalla prima ora appoggia in pieno la proposta di legge, ha introdotto e moderato gli interventi.
Paola Segurini, del settore vegetarismo LAV, ha illustrato Cambiamenu, la nuova campagna LAV di sensibilizzazione e informazione sul vegetarismo. Una campagna che, con l’omonimo sito (cambiamenu.it), si prefigge di offrire a tutti l’opportunità di arricchire, variare e migliorare la propria alimentazione, di essere maggiormente consapevoli dell’incidenza che le scelte alimentari hanno sull’ambiente, gli animali e la salute, di poter verificare quanti e quali benefici ciascuno di noi può concretamente realizzare attraverso le sue scelte alimentari quotidiane) e ha il pregio di trattare aspetti anche seri e complessi con un linguaggio e una grafica accessibile anche ai più giovani e a coloro che non hanno competenze specifiche in tema di alimentazione.
Stefano Momentè, giornalista, esperto di vegetarismo e ristorazione, ha presentato alcuni casi emblematici della situazione nelle mense italiane, soprattutto scolastiche, illustrando le strategie a volte necessarie per poter ottenere un diritto altrimenti negato.
I deputati Andrea Sarubbi (PD) e Gabriella Giammanco (PDL) hanno quindi illustrato la proposta di legge.

[da mixer di gennaio 2010]

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